Mia la foto qua sopra scattata ieri all’Idroscalo di Ostia in occasione del trentottesimo anniversario della tragica scomparsa di Pier Paolo Pasolini. Assenti le autorità locali e nazionali (”verranno per il “quarantesimo”, ha commentato con amaro sarcasmo Silvio Parrello…) sotto un sole ardente, per essere l’inizio di novembre, abbiamo cercato, Parrello in testa (autore soprattutto di una splendida declamazione a memoria del pasoliniano Recit, “difficile” poemetto incluso nelle Ceneri di Gramsci del 1957) di rilanciare ancora una volta la memoria del resto ben viva nel cuore di molti del grande scrittore e regista. Dico abbiamo, in quanto ciascuno di noi, da Grazia Gasparro (che ha letto una toccante poesia di Angela Molteni recentemente scomparsa) a Massimo Mancini (capace di mettere in musica il “grido” poetico più memorabile di Pasolini, e cioè “L’intelligenza non avrà mai peso…”); per non dimenticare Paolo Pilati, noto come “Tarzanetto” (che conobbe undicenne Pasolini nel quartiere romano del Pigneto e venne incoraggiato dal poeta a trovarsi un mestiere); ciascuno di noi, stavo dicendo, ha cercato dentro di sé qualcosa che fosse intimamente connesso a Pasolini. Me ne sono accorto quasi con stupore di ciò, nel momento in cui, dopo aver letto i bellissimi Versi del testamento da Trasumanar e organizzar (ultimo libro di poesia di Pasolini, del 1971), sono stato invitato a intervenire nuovamente. E qui è scattata in me una piccola scintilla; nel senso che ho recitato i seguenti i versi da me scritti nel 1995 e peraltro già presentati nel blog nel dicembre del 2009 ma che qui mi permetto di proporre nuovamente alla lettura:
PIER PAOLO
perìto di vernacolo,
controriforma e scialo,
pietrose orbite di tabernacolo
conservi all’Idroscalo
per arrotare
il vento
la giornata pasoliniana del due novembre si è per me conclusa assieme a Silvio Parrello ieri sera nel teatro Zaccaria Verucci, zona Casal Bertone, con la Serata Romana (omaggio a Pier Paolo Pasolini, presentata dal Collettivo Internoenki): serrato racconto corale sulla morte del poeta attraverso il lavoro d’inchiesta svolto dalle giornaliste Simona Zecchi e Martina Di Matteo e pubblicato nella rivista di politica e cultura “I Quaderni de L’Ora” (Editrice Ila Palma-Micromedia). Ma, prima di concludere il presente articolo, farò con piacere cenno a un breve film con la regia di Claudia Borzi dal titolo Ragazzi di vita che Silvio Parrello mi ha consegnato ieri ( in attesa di ulteriori rifiniture); la cui visione mi è comunque bastata per poter tranquillamente affermare che si tratta di un piccolo, raffinato gioiello di memoria pasoliniana radicata nel quartiere romano di Monteverde: senza sterili passatismi, tanto per intenderci (sul Messaggero on line di oggi video e foto della giornata di ieri all’Idroscalo).
P.S. Fra tutti i video visibili su You Tube (riguardanti la giornata all’Idroscalo del 2.11.2013), segnalo all’attenzione dei visitatori del blog quello relativo alla splendida declamazione del poemetto Recit da parte di Silvio Parrello (poemetto incluso nelle pasoliniane Ceneri di Gramsci del 1957). Il video è stato girato dal mio carissimo amico Massimo Mancini (http://youtu.be/sTeHPj6NByY).