Misteri della sincronizzazione del tempo interiore con i fatti e i misfatti di quello esteriore…avendo appena finito di rileggere, per quanto mi riguarda, un grande romanzo di José Saramago, CECITA’ (1995); romanzo da me ricordato nel presente blog in occasione della scomparsa del suo autore (vedi archivi di giugno 2010). Sicché, non sarà disdoro riproporre qui per la terza volta la foto di un celebre dipinto di Pieter Bruegel il vecchio, ossia la PARABOLA DEI CIECHI (Napoli, Museo Nazionale di Capodimonte)…
Caro Andrea, anche questa volta la tua indeformabile perspicacia nel proporre argomenti sempre interessanti e coinvolgenti, ha fatto centro. Affascinante ed inquietante tematica il tempo interiore, l’insieme di coincidenze, di eventi soggettivi, non casuali; le così dette “coincidenze significative”, che furono oggetto di studio del grande psichiatra, psicoanalista ed antropologo svizzero Carl Gustav Jung (1875-1961). Fortemente attratto dai fenomeni paranormali scrisse un trattato (1952), sulla sincronicità ed in seguito sulla diversità tra sincronicità e sincronismo. Il sincronismo è caratterizzato da una serie di eventi tra loro collegati contemporaneamente, ma senza alcuna connessione di significato ad esempio, la rotazione dei pistoni nel motore, il tempo e l’esecuzione di un brano da parte del musicista, etc. La sincronicità invece, si conforma ad un modello ben definito di pensiero magico il quale si traduce ad esempio, nel considerare una persona con una azione e poco dopo ricevere un messaggio (sms) dalla stessa, per una incredibile coincidenza cosmica… Situazioni che ci legano ad un percorso disseminato da chiari segnali di comunicazione tra la coscienza e il tempo interiore ovvero la capacità di considerare e comprendere situazioni passate, presenti e future. Il tempo è memoria del passato, attenzione del presente, attesa del futuro (libro X delle confessioni di sant’Agostino). Ma l’infida realtà si manifesta nelle nefandezze del tempo esteriore, spezza il tenue filo dell’antica saggezza e la situazione frana nel profondo pozzo del puro egoismo…Tempus fugit Un cordiale saluto Massimo
Caro Massimo, ospite sempre più gradito e apprezzato del presente blog…com’è bello questo tuo commento così ricco di informazioni e, soprattutto, di riflessioni all’interno delle quali tutti possiamo riconoscerci. Peraltro, nel leggere il mio breve articolo, hai perfettamente compreso il mio genuino stupore nel rendermi conto di aver chiuso il libro di Saramago in coincidenza perfetta con la diffusione del videomessaggio di B. (insigne statista ingiustamente perseguitato dai giudici…sic!). Cosa aggiungere da parte mia? che “uomo senza società si sente vedovo”, per citare le semplici, suggestive parole di Francesco De Sanctis nello Studio su Giacomo Leopardi; ora in F.De Sanctis, Leopardi, Torino, Einaudi, 1983 (pag.115). Parole che parlano alla nostra coscienza di cittadini e non di sudditi. Un cordiale saluto anche da parte mia.
Caro Andrea,
la tua interessante iniziativa di proporre la tematica del tempo, mi fa pensare inevitabilmente alla concezione espressa da Marcel Proust nel suo “Alla ricerca del tempo perduto”.
Il tempo che passa porta a definire la realtà attraverso la memoria: l’unica via per determinare come cambino inevitabilmente le situazioni, sia a livello personale che a livello sociale. In Proust il tempo esteriore è strettamente collegato a quello interiore, in un rincorrersi di immagini e di concetti che partono dal soggettivo e si ampliano al mondo oggettivo.
E’ vero che Proust fa parlare il protagonista con una voce che esprime le sue esperienze di vita, un tempo che scorre lasciando tracce, ma nel suo svilupparsi il romanzo diventa anche un esame della società in cui vive…
Ecco, il tema del tempo porta sempre a discutere e a riflettere: talvolta come dici tu, Andrea, esprime la cecità dell’essere umano, ma sarebbe auspicabile che indicasse la via per fare del passato un insegnamento per il futuro, in ogni campo!
Un saluto. Angiolina
Grazie, Angiolina, per aver parlato nel tuo commento di un gigante della letteratura non solo moderna come Marcel Proust…bisognerebbe avere per esempio il tempo per rileggerla dall’inizio alla fine, la sua Recherche…otium, dove sei?…un saluto caro.