Mia questa foto di sabato scorso. Non si osserva, in essa, un tratto di pineta distante chissà quanto da Roma. E’ accaduto semplicemente che, sabato scorso, con una associazione, ho percorso il tratto di macchia mediterranea che congiunge Ostia Antica con il Lido di Ostia, tra il mirto in fiore, il lentisco fitto, suggestivi resti di una villa romana nei pressi di un maneggio; per tacere di un tratto boscoso di sughere (dimora a cielo aperto dei rom e di piccole, repellenti discariche). Com’è frammista alle brutture, la bellezza! tant’è…torna alla mente la stupenda poesia di Pier Paolo Pasolini dal titolo Versi del testamento, inclusa nella raccolta Trasumanar e organizzar (1971)… Mi sono preso il gusto, comunque, sabato scorso, di utilizzare la ferrovia Roma San Paolo-Ostia Lido per l’escursione; di socializzare poi spontaneamente con gli altri come sempre avviene camminando (quando il sudore della fronte condanna alla liquefazione le nostre barriere difensive). E così questo breve scritto non può che concludersi se non con un elogio dell’arte di camminare. Chi segue il presente blog sa della mia passione per la montagna. Ma ormai non mi sento più un “forzato” delle vette. So benissimo di non dire cose nuove (ma le dico!) affermando che, camminando, si scopre un tesoro. Il tesoro di un “tempo ritrovato”, a misura d’uomo, sottratto al ritmo tambureggiante e compulsivo del denaro. Al diavolo l’automobile ed anche la bicicletta (troppo pericolosa, qui in Italia)! evviva un modello di vita più sobrio che potremo eventualmente ritagliarci dalla crisi “che morde”, come dicono i forti pensatori (leggi i politici)! E questo è Dante, proprio in clausola: “Quando li piedi suoi lasciar la fretta,/ che l’onestade ad ogni atto dismaga,/ la mente mia, che prima era ristretta…”; Purgatorio, III,, 10-13.
Vero. Camminare fa bene ai polmoni e ispira ogni beltà a chi la sa vedere. Abbraccio, Mirka.
Colgo qui l’occasione, Mirka, per citare la struggente conclusione dei Versi del testamento di Pier Paolo Pasolini: “Non c’è cena o pranzo o soddisfazione del mondo,/ che valga una camminata senza fine per le strade povere,/ dove bisogna essere disgraziati e forti, fratelli dei cani”. Un abbraccio
Caro Andrea, concordo sul fatto che camminare riesca a farti apprezzare meglio la natura e quanto sia sano e positivo interrompere la quotidianità fatta di traffico, di fretta, di individualismo. Come tu dici camminando si può socializzare senza grossi problemi!!! Poi, aggiungo io, è possibile riflettere meglio su quali siano le dinamiche che guidano il nostro vivere… e abbandonarsi al sogno di immedesimarci per un po’ in un’oasi di pace!
Un abbraccio Angiolina
Mi fa piacere, Angiolina, che tu abbia letto e apprezzato questo mio breve intervento in favore della nostra umanità costretta a correre (a pensarci bene, si vuole anteporre l’azione al pensiero, non trovi?)… un abbraccio
Il punto A e il punto B possono essere uniti da una o più linee, che saranno lunghe o corte a seconda delle curve o degli angoli che le arricchiranno. Il percorso più breve è la linea retta. Insomma, dal punto di partenza al punto di arrivo c’è un percorso, e se questo percorso è retto (o più dritto possibile, come un’autostrada), si arriva rapidamente. Questo implica che ci sia un inizio e una fine, una nascita e una morte, e tra i due punti un percorso che li unisce.
Andiamo al sodo: per unire il punto A (la nascita) con il punto B (la morte) c’è la linea della vita… vogliamo arrivare più rapidamente possibile a destinazione, o vogliamo goderci la passeggiata?
Questo commento mi è piaciuto davvero molto. Ringrazio Claudio Fiorentini per avermelo inoltrato.
Andrea caro,
come contestare l’inno alla passeggiata, rompendo il fiato sulle vette dove l’aria pura consente di ritrovare il giusto equilibrio con se stessi e con le proprie energie…
Condivido l’importanza del ‘dare spazio ai passi’, ma so che non tutti hanno nei piedi e nella testa la forza necessaria per resistere…
E credo, egoisticamente, che ogni tanto, sia d’aiuto il mare…
Ti stringo.
…ed hai ragione sul mare, cara Maria. Per me, fisiologicamente, è una questione di pressione bassa che mi fa sentire meglio in montagna (laddove colgo, forse non a torto, spirituale bellezza). Ma il mare rimane altrettanto bello, lo so bene. Ripenso a Melville, a Conrad, a Michestaedter al riguardo, mentre ti sto rispondendo…un abbraccio.
Leggo da Maria “ma so che non tutti hanno… la forza necessaria per resistere…” frase che mi spinge ad una riflessione…
Non credo che sia questione di avere o non avere la forza, e comunque non sta a me giudicare… semmai, questa forza si manifesta in modi diversi, e ciascuno la vive a modo suo, dipende da necessità e maturità, da capacità e bisogni, da amori e timori… ogni uomo è un universo meravigliosamente complesso…
La passeggiata, in mare, in montagna, in una fabbrica abbandonata, in un campo di guerra o in una città inquinata o in una borgata degradata… è un frammento di vita che inizia e finisce, e tra l’inizio e la fine c’è sempre un mentre, un durante, un qui ed ora… e va vissuto perché irripetibile, unico… e perché è un regalo che ci facciamo per uscire dalla noia del quotidiano… pur sapendo che anche questa noia è un frammento irripetibile di vita… è solo difficile accorgersene!
Credo che sia nostro dovere dare all’attimo che ci passa tra le dita, la dignità di vita… qualunque cosa si faccia…
Ricordo una riflessione di una ex collega finlandese: Mio dio, è lunedì, ancora tutta una settimana di lavoro, non vedo l’ora che sia venerdì… ma… allora… ho fretta di far passare i giorni della settimana… allora… ho fretta di morire?”
Bonne journée
Claudio
L’amico poeta e artista Claudio Fiorentini continua a riflettere a parer mio in modo profondo e suggestivo sul tema in oggetto; a questo punto non posso che esprimere la mia soddisfazione per un contraddittorio che sta prendendo le mosse e da intendere, credo, nel senso più costruttivo del termine.
Carissimo, oggi pomeriggio mi sono dedicata alla lettura di tuoi articoli con relativi commenti. Quasi intimorita da tanta cultura e talora anche sapienza, mi permetto solo di scrivere: VIVA TUTTE LE FORME DI MOVIMENTO! Da A a B per citare Claudio Fiorentini !
Benvenuta nel blog, cara Paola! perché quasi intimorita? ti ringrazio piuttosto di essere intervenuta in questo specifico dibattito, riguardante un tesoro condiviso: quello del camminare in mezzo alla natura, davvero fonte di impareggiabile benessere, nei tempi attuali. Un abbraccio.