Lascio ovviamente ad altri gli approfondimenti del caso circa la visita odierna di papa Francesco a Lampedusa. Ma non posso non sottolineare, qui, l’enorme portata simbolica del viaggio di Bergoglio in un luogo che non è esattamente la Costa Smeralda. Comincia a piacermi sul serio questo papa, che peraltro con il suo sorriso da buon parroco di campagna non ha mancato di rivolgere la sua critica attenzione allo IOR, la banca vaticana da non confondere in tutta evidenza con un consesso di beati, per storia più o meno recente (perché dimenticare ad esempio che Paul Marcinkus ne fu a capo fino al 1989, negli anni centrali del pontificato di Giovanni Paolo II?). Ma torniamo al viaggio di oggi di papa Francesco: per onorare nel mio piccolo questa sua scelta di andare incontro agli ultimi, ai disperati, pubblico qua sopra una mia foto scattata nella Capilla del Hombre a Quito, in Equador, nel 2009 (essa ci permette di osservare un significativo dipinto di Oswaldo Guayasamin, grandissimo artista del Novecento internazionale, come ho già avuto modo di ricordare in passato nel presente blog; non trascurato dallo stesso Pablo Picasso, nei termini di un’alta considerazione umana ed estetica ad un tempo).
Si, caro Andrea, questo papa, più che l’ideologia stimola il pensiero che guida all’azione, suscita antiche emozioni sepolte chissà dove che diventano esse stesse “anima” pulsante e viva, mentre con semplicità “umile” chiede la condivisione umana, attraverso il “buono” come valore morale a cui ognuno è tenuto a prenderne profonda coscienza, non limitandosi all’estetica-etica; pur non negandone l’importanza. Condivido allora pienamente con te quanto scrivi mentre ti lascio un’abbraccio di bene. Mirka
Ti ringrazio profondamente per questo tuo commento. Un abbraccio forte.
Il dipinto è veramente di effetto e mi pare appropriato per evidenziare l’umanità e la disperazione che spesso attanaglia l’individuo. Ecco, Papa Francesco ha un carisma particolare nel voler andare incontro e considerare l’individuo: ognuno ha i suoi problemi ma nella condivisone può riuscire a risolverli. Per questo il viaggio a Lampedusa assume un valore particolare: nessuno si deve sentire solo e abbandonato, ed il papa fa sentire appunto la presenza di Dio tra chi ne ha bisogno in modo reale…. Si, caro Andrea, come dici tu questo Papa piace a tutti, perchè ha una grande comunicatività ed insieme una semplicità che conquista! Un abbraccio Angiolina
Devo confessarti, cara Angiolina, che avevo inizialmente guardato con scetticismo alla espansività di papa Francesco (nel senso di una sua possibile strumentalizzazione da parte degli ambienti curiali; liberi di continuare a tessere le proprie trame mandando incontro alla gente il buon parroco di campagna). Lieto di ricredermi, devo riconoscere che Francesco sa quello che vuole e, con volontà di ferro, esprime un dinamismo spiazzante per gli ambienti più gretti e reazionari, non soltanto clericali. Staremo a vedere, dalla parte di questo papa, naturalmente, capace davvero di toccare il cuore recandosi a Lampedusa. Un abbraccio
Papa Francesco è arrivato a Lampedusa con la consueta semplicità. Sta dando un esempio importante alla Chiesa e l’Esempio vale molto più della parola. Egli si muove da Uomo, non da Papa e sovverte leggi millenarie, scegliendo anche nella forma di comportarsi da ‘parroco’. Evitando la ‘Santità’ sale i gradini della Fede, che troppi suoi predecessori hanno sceso e
rivoluziona un sistema.
Nella Chiesa sembra che tutto questo sia possibile e il merito è di un solo UOMO … e altrove?
Attendo un “Francesco” che sappia affiancare nel potere temporale il Vescovo di Roma!
Ti stringo.
E’ profondamente condivisibile questo tuo commento, cara Maria, e acuto nel cogliere la ricchezza di papa Francesco nella sua umanità semplice (ma non facile!). Un abbraccio