Come al solito attendo un lampo della mia memoria figurativa per offrire una degna cornice alle poesie di Ninnj Di Stefano Busà che mi trovo a commentare e delle quali la poetessa fa dono a me e ai lettori del presente blog. Ecco, quindi, nell’occasione, una foto non mia che ci permette di ammirare uno stupendo dipinto di Domenico Beccafumi, custodito nella chiesa di San Martino a Sarteano (in provincia di Siena). Sì, una Annunciazione, peraltro celebre, possiamo osservare nella suddetta foto; a suggerire, credo, il respiro aurorale dei versi della Busà in oggetto. Ora, rischiando la monotonia, dovrò insistere sul rigoroso superamento di qualsiasi forma di egocentrismo, nel discorso poetico di Ninnj Di Stefano Busà. Tutto è sullo stesso piano, illuminato al calor bianco da una indomita energia poetica che, nei versi che mi accingo a presentare oggi, genera splendide allocuzioni come “E voi, pensieri, restate dove il sole…”. La Busà, da me incontrata recentemente, mi ha confidato col candore dei poeti veri di non rendersi conto del potente fonosimbolismo sotteso al suo poetare (volendo alludere, naturalmente, alle immagini e suoni già semanticamente strutturati nei versi, a prescindere dalle intenzioni coscienti del poeta che, altrimenti, non sarebbe tale). Ebbene, come non segnalare a questo punto all’attenzione dei lettori la bellissima sequenza (all’interno della poesia oggi presentata) “Non ho segreti mie ombre,/ numi e protettrici che serrano la vita/ come un ramo fiammante/ nel folto del canneto”? Una mano misteriosa sembra guidare più che mai in questo caso Ninnj Di Stefano Busà; giacché non è difficile sentire, a livello subliminale, la vita serrata “nel folto del canneto”; in virtù della frequenza anche raddoppiata della erre (consonante liquida vibrante); intrecciata, detta consonante, con altre estremamente significative e affiorate, sulla pagina, secondo quella armonia prestabilita che davvero attiene alla poesia autentica. Ma, ovviamente, ben al di là di una rapida analisi stilistica è il respiro caldo, umano e rigeneratore di questa voce alta della nostra poesia ad essere da noi accolto con profonda gratitudine:
Oggi è l’antico una preghiera
Un sogno è sempre un confine,
un nuovo che evoca forme alate
all’agosto che in mare si versa,
come Meobe nell’occhio dell’uragano.
Mentre il sole si alza
e dietro l’orizzonte svolano
ampi uccelli variopinti.
Non ho segreti mie ombre,
numi e protettrici che serrano la vita
come un ramo fiammante
nel folto del canneto.
E voi, pensieri, restate dove il sole
interamente appare una palla di fuoco
o dove l’alba invoca il nuovo giorno
o gli uccelli custodiscono piume
ai nuovi nati, all’ora del tramonto.
Oggi è l’antico, l’immemore
il nuovo confine,
come preghiera sussurra
alla ruggine del tempo
il suo mattino di luce.
poesia inedita di Ninnj Di Stefano Busà
Hai perfettamente ragione caro Andrea sul valore e sulla complessità di questa poesia inedita. Mi ha colpito particolarmente la chiusa finale così ricca di aggettivi e sostantivi sapientemente posizionati: l’antico ed il nuovo, la ruggine del tempo e il suo mattino di luce….
Questo è veramente un dono che avete fatto entrambi a noi lettori! Grazie.
C’è un matrimonio segreto, caro Andrea, tra poesia e filosofia. Gli indizi di tale misterioso evento sono fortissimi nella poesia della Busà (ovviamente al di là di ogni consapevolezza razionale), e più che mai lo sono in questa fascinosa poesia. Può l’antico avere la freschezza del nuovo? Si, se l’antico equivale all’”immemore” di cui parla la nostra amica in questi versi ispirati. Ci sono saperi ancestrali che l’uomo pone tra parentesi, e naturalmente dimentica, ma che sono pronti ad esplodere in qualunque momento, lavando la “ruggine del tempo” con un nuovo “mattino di luce”. Può accadere in un giorno qualsiasi, imprecisato, quando l’intelletto misteriosamente spezza ogni steccato e – di nuovo vergine – scopre di non avere più segreti per il proprio spirito, per le proprie “ombre protettrici”, lasciandole fluire senza intoppi nelle azioni quotidiane. L’”antico” di cui qui si parla non ha nulla a che fare con la memoria, con i ricordi tramandati. Si tratta di lampi che illuminano la mente, provenendo da regioni totalmente dimenticate. Regioni fuori dal tempo, che s’immettono nel tempo scuotendolo dal proprio torpore. E’ un cuore antico a svegliarsi, un cuore che non è mai invecchiato, né può invecchiare, perché costantemente vive nella vertigine del primo giorno. Il momento è magico e la poetessa sembra porre i propri pensieri al di fuori di se stessa, dandoli in prestito a crepuscoli e aurore, affinché possa compiersi in lei il miracolo del vuoto mentale. Grazie a te e a Ninnj per questo splendido dono.
Questo tuo commento, caro Franco, lo trovo di una bellezza sfolgorante. In casi come questi, null’altro occorre aggiungere, se non un ringraziamento.
Grazie a te Angioina per le tue parole. Soffermarsi su una poesia come questa della Busà fa veramente bene alla mente e al cuore. Un caro saluto.
Mio caro Andrea,
la lirica della professoressa Ninnj Di Stefano Busà, ha sapore di risveglio, di ritorno alle radici, al senso puro, ancestrale, incandescente del vivere che tropo spesso ci sfugge di mano. “Oggi è l’antico, l’immemore / il nuovo confine”… recita la nostra poetessa e annulla in un battito d’ali la tendenza al disfattismo, la paura degli abissi. Splendido e coraggioso il suo poetare, ci illumina e ci insegna quanto può essere forte il potere della Parola!
Versi come i suoi ci riconciliano con la vita, ci spronano ad andare incontro ai sogni.
Grazie a te, amico caro e alla poetessa che non ho l’onore di conoscere di persona.
Un abbraccio a entrambi!
Si tratta, cara Maria, per quanto riguarda la poesia in oggetto, a parer mio, di un potente afflato poetico che fa davvero bene alla mente e al cuore. Non mancheranno sicuramente in futuro le occasioni per conoscere di persona la Busà, di una gentilezza unica. Un abbraccio
GRAZIE di cuore, miei cari amici, voi parlate della mia poesia come se io ne avessi il dominio di scrittura, in me, sappiate, è sempre “l’alter ego” a parlare…a volte sorprende anche me la poesia che scrivo, anche se naturalmente io non sono del tutto estranea alla trascrizione su foglio. Vi sono grata di quanto mi esprimete. Il Vs. apprezzamento mi conforta molto.
Ninnj Di Stefano Busà
Carissimo Andrea, ho letto con molta attenzione la nota che hai voluto dedicarmi sul blog di Pardini . E’ una nota molto attenta e acuta che mi fa onore e davvero mi spinge a dare sempre di più. Grazie di cuore a tutti voi che mi stimate e mi regalate questo potentissimo afflato umano che mi conforta. Siate tutti nel mio cuore…
Ninnj Di Stefano Busà