Sì, la mia Musa mi ispira un canto sinistro, di questi tempi. Avendo consapevolezza di essere (come ho detto più volte) innanzitutto e principalmente un poeta civile, eccomi quindi a presentare una seconda poesia inedita, a breve distanza di tempo da FONDOVALLE (vedi, al riguardo, l’articolo del 27 marzo nel blog). Anche in questo caso mi sento di affermare che non “brucio” alcunché. Offro piuttosto all’attenzione di chi mi segue o di chi mi leggerà per la prima volta, dei versi desolati ma sentiti (e risentiti), in relazione al triplice suicidio di Civitanova Marche del 5 aprile scorso: tale da sconvolgere in profondità la coscienza di tutti. A Laura Boldrini, Presidente della Camera, va il mio plauso per averci comunque “messo la faccia”, il giorno del funerale delle tre vittime di questo nostro malconcio paese (prendendosi, la Boldrini, fischi sicuramente “pregressi”, mi sento di dire). Non voglio dilungarmi. Aggiungo solo che il mio ideale fiore per queste tre persone scomparse è la foto qua sopra, da me scattata durante una recente escursione in montagna:
Cinguettano, cinguettano tutti,
ma il Belpaese dirozza i suoi lutti.
Le ciance e una glassa sul fare,
l’anziano che gèttasi in mare
essendosi data sua sorella la morte:
giusto, pertanto, seguirne la sorte.
Davvero a Civitanova Marche
hanno avvistato le Parche;
tre orribili vecchie brave a cucire
un marito, la moglie e cognato a seguire.
Andrea Mariotti, poesia inedita , 12 aprile 2013
I tuoi terribili versi, sono una sentenza senza appello. Il rovescio della vita. E si gioca facendo finta di crederlo infinito. Mirka
Grazie per questa testimonianza. Mi era accaduto anche in passato di non scrivere versi per qualche tempo allo scopo di “ricaricarmi”, poeticamente parlando (non credo, per quanto mi riguarda, nell’esercizio quotidiano della scrittura poetica). Solo che, tornando al presente, mai avrei pensato che questa primavera mi avrebbe “portato” versi come quelli di Fondovalle e, ora, di Twitter. Ma, come sai bene, Lacrimosa, la lirica con la quale ho aperto il presente blog, è stata scritta un anno prima della discesa in campo dell’Unto dal Signore. Quindi, in conclusione, per quanto scomoda essa sia, non posso che ascoltare la mia Musa attuale. A te un forte abbraccio
Scusa la dimenticanza che prontamente riparo. Bella la foto che hai postato. Ricca di significato. Ulivo secolare…asinello…piccole scie luminose…Mirka
Una proiezione del presente con un bel gioco di parole.
Grazie, Mirka. Volevo offrire ai visitatori del blog un’immagine vitale, antica e reattiva, di fronte all’accaduto.
Ringrazio Simona per il suo lapidario commento (ché lapidaria è in fondo la mia poesia, nel gioco crudele delle rime ispirate dal reale).
Grazie, Andrea, per questa tua umanizzazione dell’orribile dramma che ha colpito il Belpaese. Con questa nenia semigiocosa tu scimmiotti le pubbliche ciarle con cui, ciattando su twitter, molti tentano di edulcorare l’immane tragedia con parole vane. E’ tutta una farsa, sembra tu voglia dirci, ma una farsa necessaria per elaborare il lutto e renderlo in qualche modo sopportabile. Fa addirittura capolino la mitologia per tentare di rendere accettabile la cruda realtà, dando ai funesti eventi un nome ed un volto in qualche modo riconoscibili. E che dire infine di quel fiore montano, di quell’idillio dolcissimo fatto di boschi, ulivo e asinello, che regali alle vittime (e a tutti noi) per rendere meno amara la pillola, comunque velenosa, di ciò che in noi c’è di disumano? Grazie ancora e complimenti vivissimi.
Grazie a te, Franco carissimo, per quello che hai scritto a proposito di Twitter. Senza aggiungere altro da parte mia, di fronte alla profonda e limpida umanità delle tue considerazioni.