Buon Anno ai visitatori del blog, ché siamo ancora in tempo. Doveroso, però, cominciare oggi col ricordare il primo anniversario del disastro della Costa Concordia (13/1/2012), con più di trenta vittime e due persone tuttora mancanti all’appello. Su questa grande sciagura che si poteva e si doveva evitare, ho già avuto modo di dire la mia (vedi archivi di gennaio 2012 del presente blog). Mi limiterò ad aggiungere, qui, che non posso che concordare con Massimo Gramellini il quale, sul quotidiano La Stampa di oggi, ribadisce il carattere fortemente simbolico di quella immensa carcassa ormai arrugginita che sfiora l’isola del Giglio; nel senso che ci parla, essa, del degrado italiano a più livelli e da più anni in essere. E la nave va…questo il titolo di un film di Federico Fellini del 1983; ebbene no, la nave resta, è quel puntino che si distingue forse nella mia foto (“cliccandovi” sopra due volte) scattata l’estate scorsa vedendo in lontananza l’isola del Giglio. La Costa Concordia deve restare nella nostra memoria collettiva come occasione inderogabile di severa riflessione. E’ la mia piccolissima goccia di presenza civile versata nell’azzurro e tragico mare visibile nella foto.