Ieri sera a BALLARO’, la nota trasmissione televisiva condotta da Giovanni Floris, il comico Maurizio Crozza ha detto una battuta a mio avviso efficace, dal punto di vista antropologico: a proposito dei giovani d’oggi che –secondo l’attuale ministro del WELFARE Elsa Fornero- non dovrebbero fare gli schizzinosi in Italia di fronte alle varie possibilità di lavoro, in tempi come gli attuali. In sintesi Crozza ha alluso alla scarsa rabbia sociale dei nostri giovani, non inclini a “fare un…coso così” a chi decide (o meglio non decide) per loro; giacché tenuti a bada in qualche modo dalla famiglia. Quante volte, in effetti, ci è capitato di osservare che non abbiamo nel nostro DNA una RIVOLUZIONE FRANCESE, noi italiani, in relazione all’ingiustizia sociale dilagante e sempre più penalizzante i giovani!…così, mi è venuto in mente di presentare al riguardo questi versi da me scritti all’inizio degli anni Novanta (estrapolati dalla poesia GIOCASTA; inclusa nella mia prima silloge dal titolo LUNGO IL CRINALE):
Vai in Carinzia
con carenza d’affetto
e un duro impasto
ti fodera il cuore,
nel vedere che vetusto
potere è sostrato
del Belpaese:
il matriarcato!
sissignore, il maschio
italiano non è stanco
di fare le spese
d’una madre imperiosa
e suadente,
Giocasta cui deve
nevrosi e necrosi
del suo pensiero.
Al cospetto d’un grande
petto, cocco di mamma
non cade vittima della
dispnea? potente
istinto, senso materno
lo rende gaio e subalterno.
Andrea Mariotti, dalla silloge Lungo il crinale, 1998, Bastogi Editrice Italiana.
P.S. L’immagine qua sopra ci permette di ammirare un bellissimo dipinto di Andrea Mantegna, in mostra a Padova all’inizio del 2007.
La tua mitica corrosiva ironia fatta poesia incisa sulla pietra!
Anche quella stupenda Madonna del Mantegna, però, mostra preoccupazione seria. Chissà se per il Figliolo suo o per quelli avuti in “ordinata” dotazione.?!
Ciao, Mirka.
In effetti ho ritrovato come in un lampo, ieri sera, cara Mirka, questi miei versi. Qualche giorno addietro ho osservato, peraltro, che anche la fiera dichiarazione di molti “io non guardo la televisione!”, è iscritta a pieno titolo nella omologazione sottoculturale che ci vede vittime (magari non consenzienti) nel nostro paese da troppo tempo, ormai. Questo per dire che tutto fa brodo, in positivo; anche in merito al piccolo schermo, a saper selezionare, ovviamente. Tutto fa brodo per rialzare la testa; a cominciare dai giovani senza futuro, nel Belpaese…un abbraccio.