Demenziale. Demenziale davvero la pubblicità sui muri di Roma (roba dell’altro ieri, 28 settembre) inneggiante al mese di Halloween, cioè ottobre alle porte! dunque, il mese che comincia nel nostro paese (4 ottobre) con la festa di San Francesco d’Assisi, Patrono d’Italia; un mese particolarmente amabile a Roma (le famose ottobrate, con tramonti stupendi); il mese, ancora, delle sagre (celebre quella dell’uva presso i Castelli Romani, a Marino); questo mese, insomma, è già centrifugato prima di iniziare dalla eco mediatica della suddetta festa delle streghe (31 di ottobre, se non ricordo male; sempre più enfatizzata, tale “americanata”, nel nostro paese, da un decennio e più). Sembra non esservi un freno alla resa incondizionata a riti, feste, costumi estranei alla nostra storia: della quale non abbiamo più un briciolo di consapevolezza e rispetto. E non mi si dica passatista o intollerante! anzi, aggiungo che le zucche spadroneggianti in Halloween, sono in fondo le nostre, sempre più indifferenti rispetto a questi fenomeni di vere e proprie sottoculture dilaganti, in chiave antropologica. E pensare che quando Pasolini nel 1973 se la prendeva con la pubblicità delirante dei jeans Jesus (Corriere della Sera del 17.5.73, ora in Scritti corsari) pareva un pazzo completamente isolato! Ma vorrei commentare brevemente la foto qua sopra, da me scattata nel 2009 nei pressi della Cattedrale di Palermo. Detta foto mi è sembrata appropriata quale corrispettivo visivo del notevole dialogo fra il Cardinale Carlo Maria Martini e Ignazio Marino, leggibile in Credere e conoscere, Einaudi, 2012; sui temi etici più rilevanti del nostro tempo. Ora senza dubbio il nostro paese è ancora più povero per la scomparsa (31 agosto scorso) di un maestro spirituale come Carlo Maria Martini, alla guida per tanti anni della diocesi milanese. Su questa grande figura i media han detto tutto, un mese fa. A me non rimane che raccomandare sommessamente di leggere il libro appena citato, laddove l’uomo di Chiesa curioso e aperto come pochi e il chirurgo di fama internazionale e impegnato politico si confrontano con rispetto in merito a questioni delicatissime, come la procreazione artificiale e assistita, il testamento biologico e tant’altro. Ricordo che ero in macchina, il 31 agosto scorso (di ritorno da una breve vacanza), quando, in tarda mattinata, la radio diffuse la notizia delle gravissime condizioni di salute di Martini; ebbi una fitta al cuore, fulminea essendo stata la mia presa di coscienza dell’impoverimento spirituale che avremmo subìto, di lì a poco; come in effetti è accaduto, con la morte del Cardinale nel pomeriggio di quello stesso giorno (probabilmente, la persona seduta dietro in macchina, deve aver notato il mio trasalimento, giudicandolo eccessivo; fino a deridermi discretamente; ma non importa…mala tempora currunt: quelli delle zucche, a quanto pare…).
La società delle zucche non può che creare dolcetti-scherzetti, anziché parole da coniar nei fatti “seri”, nè potrà mai dire “Io vissi sino in fondo, ma sol nei luoghi di decenza ove tutti gli occhi posarono e, storcendo le labbra si finsero furbescamente savi.
Purtroppo anche l’indignazione “vera” dei pochi nel solitario silenzio di sua stanza si spreca e…svapora in pianto senza che frutti un’acca.
Empaticamente e affettuosamente ti abbraccio uomo dal civile quanto inutile coraggio. Mirka
Un ringraziamento particolare per questo tuo disincantato e intelligente commento, cara amica. Mi offende in effetti questa deriva antropologica senza fondo, questa svendita al ribasso della travagliata e frammentata storia del nostro paese. Mi è parso inoltre doveroso ricordare, a distanza di un mese dalla scomparsa, una figura insigne come quella di Carlo Maria Martini, dall’ingegno sottile e il sorriso dolce, aperto a tutti. E comunque lunedì scorso, in occasione della manifestazione FRASCATI SCIENZA 2012, presso il Rettorato della Sapienza, ho recitato la vertiginosa quarta lassa della leopardiana Ginestra; dopo avere ascoltato con viva emozione le letture dei classici del pensiero e della letteratura da parte dei giovani formanti L’UMANA COMPAGNIA…non tutto è perduto, dunque, ripensando a quei volti giovanili tesi e attenti, profondamente intelligenti. Un abbraccio
Caro amico,
da anni sono particolarmente colpita dall’acquisizione di questa banale festa americaneggiante, che peraltro coincide con un compleanno di famiglia.
Ho sempre pensato che noi europei fossimo i depositari delle festività di rilievo e resto destabilizzata da questo rito che prende piede e coivolge i nostri giovani in fasulle mascherate degne di un carnevale fuori stagione.
Andrea, sei ancora una volta lungimirante nel focalizzare la banalità che investe questa nuova società del fatuo, nella quale impera il materialismo e si celano i gravi, incombenti problemi dietro zucche e maschere vampiresche.
Temo che il desiderio di esorcizzare il presente spinga i ragazzi, i bambini e, purtroppo, anche gli adulti, verso la la fiera della stupidità. Anestetizzare le coscienze è uno dei modi più semplici per non pensare. Per dimenticare i problemi e per sposare il mito americano, che incredibilmente, ancora attecchisce!
Mi unisco al coro di vergogna e ti ringrazio per aver dato spazio a questa forma di ottusità. Ogni denuncia può rappresentare uno spunto di riflessione.
Ti abbraccio forte forte!
Grazie, cara amica, per questo tuo intervento: non pretendendo certo da parte mia di aver scritto alcunché di originale nel mio articolo -considerando quanto aveva intuito tanto tempo fa un gigante quale Pasolini (come rammentato nel mio testo)- ecco che comunque la sostanza non cambia: quella della mia indignazione al cospetto del cartellone pubblicitario inneggiante a Halloween. E quando l’indignazione scorre nelle vene e preme forte, occorre esprimerla, nonostante tutto. Un abbraccio anche da parte mia.