E’ la sera del 2 agosto 2012, ma faccio ancora in tempo a ricordare (avendo lavorato tutto il giorno) la strage alla stazione di Bologna di trentadue anni fa: quando, alle 10,25 di un sabato che si annunciava spensierato, scoppiò una vigliacchissima bomba capace di uccidere 85 persone e di ferirne 200. I mandanti, di tale strage, tuttora nella nebbia. Povera patria, ha intonato a suo tempo Franco Battiato… la strage di Bologna, al pari di Piazza Fontana, è un macigno che pesa sulla nostra coscienza democratica senza tanti giri di parole. In onore e in memoria del sangue versato quel giorno da inermi cittadini, ecco questa mia foto scattata qualche anno addietro all’interno della gotica chiesa di Santa Anastasia, a Verona (si tratta della bellissima statua del Redentore scolpita da Danese Cattaneo, nel 1565).
Caro amico,
ti ringrazio per la puntualità con la quale scuoti le nostre coscienze assopite. E’ incredibile, a volte, pensare, che certi eventi possano essere rimossi. Si soffre nel senso effettivo del termine solo quando le storie ci toccano in prima persona.
E non è giusto. Non si può dimenticare una strage come quella! E non si può sentirsi immuni pensando che gli artefici restano impuniti…
Queste vicende rappresentano la vergogna dell’intera nazione e nessuno ha il diritto di considerarsi innocente…
Ti stringo, Andrea e ti chiedo scusa per l’enfasi.
Nessuna enfasi da parte tua, cara amica: condivido profondamente quanto hai affermato. Un abbraccio
Carissimo Andrea,
concordo nel dire che certi fatti ancora oggi debbano farci riflettere, quando invece si tende a rimuoverli dalla nostra vita. dalle nostre coscienze, dalla nostra sfera emotiva.
Grazie pertanto per averci reso partecipi del tuo sdegno nel ricordo dell’anniversario.
Un forte abbraccio. Angiolina
Giusto il verbo che hai usato, cara Angiolina: rimuovere; ma rimuovere non significa azzerare all’ interno della nostra coscienza una tragedia di tali proporzioni! non dobbiamo dimenticare. Un abbraccio anche da parte mia.