Con ingresso gratuito (per la XIII edizione della Settimana della Cultura), ho potuto finalmente visitare quest’oggi in tutta tranquillità il Museo della Repubblica Romana e della memoria garibaldina, inaugurato di recente in Roma presso largo di Porta San Pancrazio (in occasione della festività del 17 marzo scorso). Anche in questo caso, come già per la dimora romana di Luigi Pirandello, non posso che raccomandare una visita al suddetto museo; ricco di documenti storici, supporti multimediali particolarmente suggestivi e di opere d’arte. Fra le quali, a colpirmi molto, è stato un arazzo del primo Novecento raffigurante Garibaldi, coi colori ottenuti da succhi d’erbe. La foto da me scattata col telefonino dell’opera in questione non sarà perfetta, ma darà forse un’ idea dell’interesse della medesima e, più in generale, di quanto risulta esposto in un piccolo ma prezioso museo che rievoca un momento cruciale del nostro Risorgimento. Superfluo parlare della bellezza del luogo, nel cuore del Gianicolo…mi piace qui ricordare, in ultimo, che nel 1849, in quei mesi di eroica resistenza ai cannoneggiamenti francesi, con la chiesa di San Pietro in Montorio quasi del tutto distrutta, l’annesso, famoso e stupendo tempietto del Bramante… restò intatto!
QUEL “TEMPIETTO”
doveva restare intatto perchè la Bellezza non muoia mai. Al di là degli tsunami degli uomini, al di là d’ogni umano tempo senza scintille di divinità.
Tempo fa anch’io ho potuto gustare con assoluto stupore ogni lascito di quel tempo nella tranquillità di passi che il tempo aveva ignorato…
Suggestivi come sempre i tuoi post che inducono a riflettere o a lasciare un pensiero. Buona domenica Andrea. Mirka
Avevo scritto una breve risposta a questo tuo commento che è andata perduta. Ti ringrazio ora per l’attenzione che hai voluto rivolgere al mio breve racconto della visita al museo. Un abbraccio.